Nucara ha sospeso Rappoccio da ogni incarico/"Se ha sbagliato è giusto che vada in carcere". Fiducia nei magistrati

Evitare strumentalizzazioni politiche

Francesco Nucara, segretario nazionale del PRI, non ha perso tempo. Dopo l’arresto ha immediatamente sospeso Antonio Rappoccio da ogni incarico di partito. Il consigliere regionale, infatti, fino a ieri era membro del Consiglio e della Direzione nazionale dell’Edera. Per Nucara, che confida nel pieno operato della magistratura, "se Rappoccio ha sbagliato è giusto che vada in carcere. Sono fatti suoi". E’ la sintesi del suo credo: "Gli eletti possono fare quello che vogliono e quando ‘peccano’ devono pagare le conseguenze dei loro errori. Su questo non si sgarra". Eppure, nei colloqui avuti, il consigliere finito in manette "si è sempre professato innocente". "Spero – dice il leader del PRI – possa dimostrare la sua completa estraneità ai fatti, considerato anche l’odioso reato di cui è accusato". Poi ripercorre gli anni delle indagini ed il ruolo avuto dal suo partito: "Fin quando la politica si è giocata sul piano politico lo abbiamo difeso, ma dopo il rinvio a giudizio non abbiamo proferito parola perché confidiamo, in maniera totale ed assoluta, nella giustizia, qualunque possa essere il verdetto finale". Di una cosa, però, Nucara è certo: "Da tutta questa storia il PRI esce sfigurato anche se, da un punto di vista sostanziale, non è coinvolto". E ricorda come, alla manifestazione del 7 luglio che ha riunito i liberaldemocratici a Roma, "la rappresentanza calabrese è stata l’unica a non aver partecipato economicamente all’iniziativa. Ogni soldo è uscito dalle mie tasche e da quelle di Franco Torchia".

Una presa di distanza, nemmeno tanto sottile, dalle logiche che hanno portato in carcere Rappoccio e che "non possono intaccare la storia e la credibilità" della più antica formazione politica del Paese.

Quindi, Francesco Nucara si lancia in una constatazione: "Spero che nessuno esulti per questo arresto. Quando succedono cose simili, ad avere la peggio non è né un partito né un uomo, ma l’intera politica calabrese; quella nobile, pura, sempre al servizio della gente".

Intanto, la segreteria provinciale del PRI, condividendo i provvedimenti presi dal segretario nazionale, ribadisce "piena fiducia nell’operato della magistratura, con l’auspicio che Rappoccio possa dimostrare la sua completa estraneità ai fatti a lui attribuiti".

Il PRI reggino, inoltre, "auspica che tali vicende non vengano assunte strumentalmente come occasione di speculazione politica nei confronti di un partito che, invece, impegna risorse, energie e lavoro in favore della collettività".

Francesco Paolillo, "Calabria Ora", 29 agosto 2012